Come il Game Tourism ha drasticamente influenzato il turismo italiano negli ultimi anni.

Molti di voi avranno certamente sentito parlare del “cineturismo”, ovvero il turismo che celebra ed esalta le location viste in famose pellicole del calibro di “La Dolce Vita” o “Il Postino”, che ha permesso, grazie alla potenza comunicativa del cinema, di rendere iconici agli occhi del mondo svariati luoghi e località tipiche.
Come spiegato da Fabio Viola, una delle figure di maggiore spessore nel panorama videoludico mondiale, negli ultimi decenni, sta avvenendo su larga scala una plasmazione di carattere socioeconomico e culturale messa in atto dai videogiochi: La gamification.
Ciò porta al sorgere di un quesito: come la gamification ha influenzato il turismo italiano ?
Il fenomeno in questione, statisticamente parlando, interessa milioni di persone nel mondo di età media di 35 anni, che inseguendo i loro sogni, visitano le ambientazioni che li hanno accompagnati virtualmente.
L’Italia rinascimentale, sotto questa ottica, ha un posto di rilievo grazie all’enorme successo della saga videoludica Assasin’s Creed, in particolar modo del secondo capitolo e del sequel Brotherhood rispettivamente ambientati tra le pittoresche ambientazioni rinascimentali di Venezia, Firenze, Forlì, San Gimignano, Monteriggioni e Roma.
Un esempio concreto della diffusione mediatica dei capitoli in cui compare l’assasino Ezio Auditore, è una statistica interessane riguardo al turismo di Monteriggioni, che riporta come il 16% dei turisti abbia conosciuto il borgo avventurandosi nella ricostruzione virtuale presentata da Assasin’s Creed.
Altri esempi,non meno importanti, in cui l’Italia è sotto i riflettori nel mondo videoludico, sono i giochi di corsa, in particolare Forza Horizon 2, ambientato tra la Costa Azzura e la Liguria oppure Asseto: Wheels of Aurelia interamente ambientato lungo la via Aurelia del 78′.
Nonostante ciò bisogna ancora migliorare. La nostra cara penisola è una cartolina a cielo aperto capace di regalare immense emozioni e sensazioni, eppure si fatica ancora a comprendere e sfruttare al massimo il potenziale dei videogiochi in quanto media del terzo millennio.