Le origini e il gusto del famoso vino rosso salentino dall’intenso colore scuro
Negramaro, il nero nero pugliese
Il Negarmaro, Negroamaro o Negro Amaro, è un vino che sta conoscendo negli ultimi decenni, in Italia e all’estero, una grande fama e che racchiude tutti i profumi delle assolate terre salentine. È un rosso che ben si adatta ad accompagnare tutte le ricette della cucina tradizionale, ma che può essere abbinato a qualunque piatto: un vino a tutto pasto.
LA TRADIZIONE Negli anni passati il Negramaro non era utilizzato in purezza e il mosto da esso ottenuto veniva principalmente acquistato dalle regioni dell’Italia settentrionale. Grazie all’elevata presenza di zuccheri, era utilizzato per tagliare i mosti del nord Italia, spesso caratterizzati da tenori alcolici limitati. Negli ultimi anni i produttori vitivinicoli salentini hanno iniziato a utilizzare le uve di questo vitigno per produrre vini in purezza. Risalirebbe all’epoca dei Greci l’introduzione del vitigno omonimo nel sud della Puglia. L’origine del termine “Negramaro” è incerta. Potrebbe derivare dal dialetto locale “Niuru Maru” ossia “nero amaro”; oppure dai termini “niger” e “mavros” ossia “nero”rispettivamente in latino e in greco. Per questo motivo è conosciuto anche come il “nero nero”.
LA DENOMINAZIONE Prodotto IGT pugliese tutelato dal Consorzio Volontario di Tutela e Valorizzazione dei Vini Salice Salentino e dei Vini Salento Igp.
LE CARATTERISTICHE Il Negramaro ha un intenso colore rosso rubino-granato scuro, con riflessi quasi neri. Il profumo è intenso e fruttato e il gusto è leggermente amarognolo ma asciutto e pieno. Si tratta di un vitigno caratterizzato da grappoli di media grandezza, con acini dall’intenso colore nero-violaceo ricoperti da pruina. La polpa è dolce e succosa e la maturazione è tardiva. La vendemmia avviene a fine settembre. Caratteristica propria di questo vitigno è la capacità di conferire al vino un retrogusto leggermente amarognolo, un sapore asciutto ma al contempo fruttato. Viene in genere commercializzato dopo un periodo di invecchiamento compreso fra 6 e 12 mesi.

 

LA PRODUZIONE Il Negramaro viene prodotto nelle province pugliesi di Lecce, Brindisi e Taranto. La Puglia, e in particolare la zona del Salento, sono fra le zone geografiche italiane ad avere la maggior produzione vinicola assoluta. Per la produzione viene utilizzato l’omonimo vitigno presente nel sud della regione. Ma il “nero nero” viene impiegato anche con altri vitigni anche per la produzione di numerosi vini DOC rosati e rossi. Ne sono un esempio il Brindisi Rosso, lo Squinzano Rosso, il Leverano e il Salice Salentino Rosso. Tagliato con la Malvasia, in particolare, da vita alla produzione di eccellenti vini rosati.
LA CULTURA Il successo del Negramaro è in continua crescita. Il rosso pugliese si colloca infatti tra i primi posti nella classifica dei vini a maggior tasso di crescita delle vendite nell’ambito della grande distribuzione.
IN CUCINA Oltre ai piatti tipici della cucina salentina, il Negramaro accompagna ottimamente tutti i piatti a base di carne, frattaglie e legumi. Eccellente con salumi e formaggi, il rosè viene servito con successo con piatti di mare di cui diventa anche nobile ingrediente.